IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

giovedì 8 settembre 2011

Supertassa, la Casta si fa lo sconto ( la solita storia)


Roberto Castelli

Castelli: protetti anche i boiardi del Quirinale. La replica: contributo di solidarietà già applicato

PAOLO FESTUCCIA

Il taglio c’è, ma per la casta si riduce. Certo, qualcosa si muove, ma alla fine, lima di qua e taglia sopra, ecco che per gli onorevoli la «coperta» degli emolumenti si allarga di nuovo. E, infatti, nel rush finale del maxiemendamento le norme sul contributo di solidarietà si alleggeriscono. Tant’è che nella nuova stesura della manovra, fresca del bollo senatoriale, il prelievo sui parlamentari si riduce notevolmente. E così, se nella precedente versione si prevedeva una riduzione del 50% dell’indennità coloro che svolgono un’attività lavorativa con reddito uguale o superiore al 15% dell’indennità stessa, ora, le nuove disposizioni stabiliscono che la «riduzione si applica in misura pari al 20% per la parte eccedente i 90 mila euro e fino a 150 mila euro; e del 40 per cento per la parte eccedente i 150 mila euro».

Naturalmente, il taglio vale per l’anno in corso ma anche per il 2012 e il 2013. Non vale, invece, per le retribuzioni dei componenti degli organi costituzionali, la Presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale. Nodo questo, che scende giù al viceministro Roberto Castelli, che in aula tuona contro i «boiardi di Stato». «E’ giusto che le caste concorrano prima e più degli altri a fare sacrifici per dare il buon esempio, ma c’è una super casta romana che vuole mantenere tutti i propri privilegi. Infatti - spiega - nel maxiemendamento del governo si può trovare una disposizione che esonera dal taglio delle indennità i super boiardi di Stato della Corte Costituzionale e della Presidenza della Repubblica». Dalle parti del Colle, naturalmente, la bordata non passa inosservata. Tant’è che arriva immediata la replica. «Il Quirinale - precisa con una nota - non solo è estraneo alla formulazione della norma del governo di cui il senatore Castelli fa parte», ma puntualizza che «a tutto il personale della Presidenza già si applica il contributo di solidarietà già a suo tempo introdotto per la pubblica amministrazione. Naturalmente ogni determinazione in materia può essere esplicitata dal governo; è ad esso che spetta dare chiarimenti e indicazioni in proposito». Punto e a capo. Certo, Castelli poi tenta di puntualizzare, «non ha mai detto che la manovra sia stata ispirata dal Quirinale», ma al di là della puntualizzazione, è la seconda volta nel giro di un mese che il Carroccio, nella guerra sui costi della casta, si scaglia contro i presunti privilegi del Quirinale: ad inizio di agosto, infatti, fu il capogruppo a Montecitorio Marco Reguzzoni a dirsi «indignato» per il parco auto di 40 vetture del Quirinale. E anche qui, la replica secca: cinque macchine, non quaranta.

Ma archiviato il botta e risposta, è chiaro a tutti che i privilegi maggiori della casta risiedono proprio nell’emiciclo parlamentare. Stavolta a sterilizzare l’offensiva sui tagli, almeno in parte, sono stati infatti i parlamentari-professionisti, a partire dagli avvocati; in altre circostanza, è toccato a altre categorie. Categorie chiuse a riccio anche contro la proposta del dimezzamento: tutti pare la vogliano, ma nessuno si muove. Tant’è, che al di là delle promesse mediatiche sul dimezzamento numerico di senatori e deputati, il provvedimento (molte le proposte di legge in commissione) annunciato nei giorni non pare sia oggetto oggi del consiglio dei ministri. A Palazzo Chigi stamane si discuterà di eliminazione delle Province, e pareggio di bilancio, per i parlamentari c’è ancora tempo.

Fonte: http://www3.lastampa.it

Commento di Oliviero Mannucci : Questi signori continuano a fare quello che gli pare, ci dovrebbe essere una commissione di controllo fatta da cittadini della Repubblica dello Stato Italiano, i quali dovrebbero controllare il comportamento dei nostri "servitori pubblici" e invece loro decidono tutto, anche di non cacciare i soldi che dovrebbero. Ma questo denota poca intelligenza, oltre che una infinita cupidigia. Prima o poi qualcuno verrà a tirarvi giù da quelle poltrone a calci nel culo e dopo vedremo se non metterete la testa a posto! Cari lettori la prossima volta non andate più a votare, questi signori non ci possono rappresentare perchè non sanno cosa significa arrivare a fine mese con il sudore della propria fronte!

Oliviero Mannucci

Movimento Popolare di Liberazione Nazionale " Culo a Strisce"

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