IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

giovedì 23 febbraio 2012

Ecco gli stipendi dei manager pubblici Manganelli, Canzio e Ionta i più pagati

AL CAPO DELLA POLIZIA 621MILA EURO lordi, il ragioniere generale dello stato 562MILA

Ecco gli stipendi dei manager pubblici
Manganelli, Canzio e Ionta i più pagati

I redditi consegnati dal ministro della Pa, Patroni Griffi, alle commissioni Lavoro e Affari Costituzionali della Camera

Il capo della Polizia Antonio Manganelli (foto LaPresse)Il capo della Polizia Antonio Manganelli (foto LaPresse)
MILANO - Da un primo elenco che il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi ha reso noto alle commissioni congiunte Lavoro e Affari costituzionali della Camera sono una sessantina i manager pubblici con stipendi superiori ai 294 mila euro, il tetto imposto dal decreto Salva Italia. Al primo posto dell'elenco c'è il capo della Polizia, Antonio Manganelli, che ha guadagnato 621.253,75 euro. Dietro di lui il ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, con 562.331,86 euro e il capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Franco Ionta con 543.954,42 euro. Mentre il Comandante generale Guardia di Finanza Nino di Paolo (in pensione) guadagna oltre 302.939,25 trattamento corrisposto fino al 19 agosto 2011. A seguire il direttore generale del Corpo Forestale Cesare Patrone dichiara un reddito di oltre 362mila euro.

IL "TETTO" DELLA CASSAZIONE- È di 364.196 euro lo stipendio del capo Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli. Lo comunica la presidenza del Consiglio, che segnala che «tra il personale dei ruoli con incarico di struttura» di Palazzo Chigi «nessun dipendente supera il tetto del primo presidente della Corte di Cassazione». Dunque, il taglio previsto dal decreto all'esame del Parlamento, per portare gli stipendi al di sotto di 294 mila euro, si applicherà eventualmente soltanto al capo della Protezione civile. Mentre il segretario generale del Ministero Affari esteri Giampiero Massolo porta a casa oltre 412mila euro. Nel Ministero della Giustizia il Capo dipartimento minorile Bruno Brattoli guadagna oltre 293mila euro. Invece nel dicastero di via XX settembre il Capo di gabinetto dell'Economia Vincenzo Fortunato prende una retribuzione pari 536.906,98 euro. Mentre il ragioniere generale dello Stato Mario Canzio 562.331,86. Nei Monopoli di Stato il direttore Raffaele Ferrara 481mila euro. Il Direttore Agenzia delle Entrate Attilio Befera 304mila euro, mentre la sorella dell'attuale sindaco di Roma, Gabriella Alemanno e direttore generale Agenzia del Territorio, percepisce un reddito di oltre 307mila euro.

LE AUTHORITY - Il presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella (in carica però dal 1 dicembre) guadagnerebbe teoricamente uno stipendio annuale di 475mila euro, mentre tutti i componenti dell'authority - come peraltro quelli dell'Agcom - si sono auto-ridotti lo stipendio alla soglia prevista dal decreto Monti, uguale al compenso ricevuto dal primo presidente di Corte di Cassazione. La quasi totalità ha chiesto infatti in via cautelativa e salvo conguaglio la riduzione dei compensi in misura pari a 294mila euro. Nelle autorità Energia e Gas il presidente Pier Paolo Bortoni dichiara 475mila euro. Mentre il presidente della Consob Vegas percepisce un reddito di 387mila euro.

Monica Guerzoni

Fonte: http://www.corriere.it

martedì 21 febbraio 2012

Ecco i redditi dei ministri Severino batte Passera: Manca solo Mario Monti

I rendiconti dei ministri del governo Monti finiscono sui siti dei rispettivi dicasteri. Il ministro Anna Maria Cancellieri possiede 24 beni immobili, tra terreni e fabbricati. IL GARAGE DEI MINISTRI: dalla Harley di Terzi alla Ibiza di Giarda. Lo yacht della Severino

di -

Lo avevano annunciato e dopo diverse settimane e un po' di pressione da parte della stampa, ilGiornale in testa, hanno tenuto fede alla parola data. Da oggi i redditi dei ministri del governo Monti sono online, sui siti dei rispettivi dicasteri, ognuno in calce alla biografia del titolare. Manca solo la dichiarazione di Mario Monti...

La decisione di pubblicare finalmente redditi e disponibilità dei ministri e dei loro sottosegretari era stata annunciata ieri dal ministro per la Pubblica Amministrazioni e la Semplificazione Filippo Patroni Griffi.

Insieme alla conferma della decisione di pubblicare online le situazioni patrimoniali dei titolari dei dicasteri anche la richiesta a tutte le Amministrazioni "di divulgare con tempestività informazioni precise circa i trattamenti economici corrisposti a dipendenti e collaboratori che superano il limite del trattamento spettante al Primo Presidente della Corte di cassazione, pari ad euro 304.951,95 per l'anno 2011".

A sorpresa il "Paperone" del Consiglio dei Ministri non è l'ex ad di Banca Intesa Corrado Passera ma il ministro della Giustizia Paola Severino che, con un imponibilie di 7 miliondi di euro nel 2011, è sul primo gradino del podio. 7.005.649,00 di euro di imponibile netto (per i redditi del 2010) e 4.017.761,00 di euro versati per imposte e contributi.

Il compenso annuo lordo che percepirà per l’attività ministeriale è di 195.225,20 euro. Poi due appartamenti a Roma, uno a Cortina d'Ampezzo (gravato di mutuo), due autovetture e una imbarcazione (in leasing) e un discretto portafoglio azionario: 4.576 azioni Generali e 500 azioni Gbm; e obbligazioni (compresi Btp) per un valore nominale di oltre quattro milioni di euro.

Paola Severino (Giustizia)

Il ministro della Giustizia Paola Severino (posizione patrimoniale e reddituale) dichiara un imponibile netto da 7.005.649 di euro ed è quindi il titolare di decastero più ricco del governo. Il Guardasigilli ha pagato imposte per 4.017.761. Il compenso lordo come ministro è di 195.255 euro annui.

Denuncia anche due appartamenti, a Roma e Cortina e un terzo in comproprietà nella capitale con annesi una cantina e un garage. Ha due automobili: una Daihatsu del 2006 e una Toyota del 2009, oltre a un'imbarcazione da diporto, una Aqua 54' Cruiser Baia, anch'essa del 2009. Possiede 4576 azione Generali Spa e 500 Gbm. Nella gestione dei portafogli di investimento si citano Finmat e Unicredit.

Corrado Passera (Sviluppo economico)

Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha avuto nel 2011 un reddito di circa 3,5 milioni di euro, sui quali ne ha pagati 1,4 di tasse. Passera dichiara anche beni immobili: un fabbricato di 141 metri quadrati a Parigi e un terreno di 3.220 metri quadrati a Casale Marettimo (Pisa), oltre a un auto di proprietà, una Mercedes A180 immatricolata nel 2010.

Inoltre un'ampia voce relativa agli strumenti finanziari. Azioni della Lariohotels spa per 5 milioni di valore patrimoniale e il 33,33% della Immobiliare Venezia Srl, per un valore di 1,6 milioni. Tra gli altri depositi gli 8,8 milioni derivanti dalla vendita delle azioni Intesa di cui era proprietario, titoli obbligazionari per 169mila euro, titoli obbligazionari in dollari per 23mila euro, polizze vita per 1,28 milioni e un fondo pensione complementare per 3,3 milioni.

Il ministro ha anche a carico mutuo per l'acquisto di immobili per un valore di 2 milioni di euro con il Banco di Brescia e di 910mila euro con il Credit Lyonnais (posizione patrimoniale e reddituale).

Filippo Patroni Griffi (Funzione pubblica)

Anche la dichiarazione del ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi (posizione patrimoniale e reddituale) è piuttosto "ricca". Dichiara redditi per 504 mila euro per i compensi percepiti nel 2010. Da ministro percepisce un reddito annuo di poco meno di 206mila euro. È inoltre presidente del comitato di sorveglianza gruppo Morteo Spa in amministrazione straordinaria e come tale percepisce 12.395 euro all'anno.

Il ministro della Funzione pubblica ha un parco auto composta da una Bmw 320, una Ford Fiesta Plus e una Toyota Yaris. In più una moto, di cui non dichiara il modello.

Giulio Terzi (Esteri)

Il ministro degli Esteri Giulio Terzi (posizione patrimoniale e reddituale) nel 2010 ha percepito 338mila euro. Il reddito base del titolare degli Esteri è stato di 123.643 euro. A questo bisogna aggiungere l'indennità di servizio all'estero (non reddituale), percepita come ambasciatore italiano a Washington, quantificabile in 214.939,41 euro. Da ministro percepisce 203.653 euro l'anno.

Terzi possiede un appartamento a Roma in comproprietà e uno a New York. Inoltre ha una villa, dei terreni agricoli e un garage in provincia di Bergamo. Il suo parco auto comprende una Ford Focus e una Golf, ma anche una moto, una Harley-Davidson 883 del 2005.

Annamaria Cancellieri (Interno)

Il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri (posizione patrimoniale e reddituale) dichiara 183.084,35 euro all'anno di compenso lordo. Dispone anche di azioni della Banca Popolare Vicenza, di un auto di proprietà (Toyota Land Cruiser) e di diversi beni immobili (24), tra i quali abitazioni, terreni, box e un magazzino.

Giampaolo di Paola (Difesa)

Il ministro della difesa Giampaolo Di Paola (posizione patrimoniale e reddituale), dichiara di percepire un compenso annuo lordo di 199.778,25 euro. Oltre a questo la sua posizione patrimoniale comprende un'abitazione di proprietà di 130 metri quadrati a Livorno, con titolarità al 50%, due autovetture: una Mercedes Classe B immatricolata nel 2009 e una Volkswagen Polo immatricolata nel 2004.

Tra gli strumenti finanziari azioni di Enel (398), Finmeccanica (68) e Deutsche Telekom (14). Poi quote di fondi comuni di investimento: per 15.000 € di Pioneer Paesi Emergenti e 30.000 € per Pioneer SSF Euro.

Francesco Profumo (Istruzione)

Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo (posizione patrimoniale e reddituale) dichiara 199.778,00 euro, registrando tra gli altri incarichi quello di professore di ruolo presso il Politecnico di Torino, in aspettativa e senza assegni.

Dichiara anche beni immobili, comproprietà a Albissola e Torino e tre case, di cui due possedute al 50% (a Torino e Salina). Un'altra abitazione a Savona.

Una sola automobile di proprietà: una Lancia Lybra del 2001 e azione di Intesa Sanpaolo (894) e Monte dei Paschi di Siena (1210). Altri titoli di De Longhi (250), Enel (262), Telecom Italia (3630), Unicredit (5199 senza valore nominale) e Finmecannica (137), oltre a gestioni di porafogli di investimento Pioneer.

Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento)

Il ministro ai rapporti con il Parlamento Piero Giarda (posizione patrimoniale e reddituale) dichiara invece 262.288 euro, tolti i redditi di pensione. Da lavoro autonomo guadagna 31.145 euro, ai quale vanno aggiunti 4.224 euro per il possesso di diversi fabbricati. 226.919 euro gli derivano da incarichi in due consigli di amministrazione e un collegio dei revisori.

Possiede dieci immobili, per la maggior parte baite e pascoli sulle Alpi, ad Alagna Valsesia, oltre a un appartamento con box a Milano. Il suo parco auto comprende solo una Seat Ibizia del 2002. Possiede azioni di società quotate in Borsa per l'ammontare di 405mila 306 euro, obbligazioni per 44mila euro, titoli di stato e depositi per 51mila 987 euro.

Andrea Riccardi (Cooperazione)

Il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi (posizione patrimoniale e reddituale) ha incassato nel 2011 un totale di 106mila euro, di cui 81.154 dalla pensione di professore universitario. L'anno precedente Riccardi aveva dichiarato un reddito complessivo pari a 120.309 euro.

Corrado Clini (Ambiente)

Redditi per 173.383 euro per Corrado Clini (posizione patrimoniale e reddituale), il ministro dell'Ambiente, che dispone di un fabbricato in comproprietà a Milano e di una sola automobile, una Fiat 500 immatricolata nel 2010.

Renato Balduzzi (Salute)

Il ministro della Salute Renato Balduzzi (posizione patrimoniale e reddituale) percepirà nel 2012 una retribuzione lorda di 199mila euro, a fronte di un imponibile di 143mila euro dichiarato nel 2011. Possiede 11 immobili, 8 dei quali in comproprietà al 50%. L'abitazione principale è ad Alessandria.

Il ministro ha tre auto, una Subaru b9 Tribeca, una Multipla e una Panda e possiede anche un portafoglio azionario piuttosto ampio (89mila euro circa tra cui Banca Carige, Eni, Enel, Fiat, Generali, Intesa, Telecom, Unicredit), delle obbligazioni (Unicredit per 8mila euro) e fondi d’investimento (circa 137mila euro). Il saldo del conto corrente del ministro aggiornato a ieri segnava 52mila euro.

Piero Gnudi (Affari regionali, sport e turismo)

Il ministro degli Affari regionali, dello Sport e del Turismo Piero Gnudi possiede un gozzo, una barca da pesca, in leasing, una Fiat Stilo del 2003 e un'Audi A3 del 2008. Emerge un reddito di 1,7 milioni riferito al 2010, mentre da ministro il trattamento economico annuo lordo è di 53mila euro più 11mila di indennità integrativa speciale, e 135 mila euro di ulteriore indennità. Possiede azioni di 22 società quotate.

Fabrizio Barca (Coesione territoriale)

Il ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, nel 2010 dichiarava 160.484 euro. Il reddito corrente è di 199.778,25 euro. Possiede due fabbricati a Roma di 140 metri quadrati e uno nel comune di Roccagorga (Latina) di 35 mq, oltre a polizze vita per 117mila euro circa, obbligazioni per 112mila e altri strumenti finanziari per 9mila euro circa, in condivisione con la moglie. Barca possiede una Renault New Kangoo, di proprietà al 100% del coniuge.

Enzo Moavero Milanesi (Affari europei)

Il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi (posizione patrimoniale e reddituale) riceverà, per il suo lavoro da ministro, un compenso lordo di 199.788,25 euro, leggermente inferiore a quello che percepiva al Tribunale dell’Unione europea: di 222.804 euro, inclusivo delle indennità.

Il ministro non ha incarichi differenti da quello istituzionale e ha anche sospeso le collaborazioni a titolo gratuito che aveva in alcune università. Possiede 213mila euro in partecipazioni societarie, 100mila euro in titoli di stato italiani, circa 200mila euro in fondi comuni di investimento e altrettanti in gestioni di portafogli di investimento.

Moavero è proprietario di una casa di 11 vani a Roma e di due appartamenti di famiglia a Bruxelles; comproprietario con la sorella di un appartamento a Roma, uno all’Argentario e di un rustico con giardino a Cavenago d’Adda, in provincia di Lodi. Possiede anche una Lancia Y del 2001.

Mario Catania (Agricoltura)

Il ministro delle Politiche agricole Mario Catania (posizione patrimoniale e reddituale) è passato dai 280.600 euro lordi che percepiva nel 2011 a una previsione per il 2012 di 211.047,46 euro. Possiede un appartamento a Roma, di circa 120 mq e il 50% di una monofamiliare a Manciano (Gr).

Nel suo parco auto una Volkswagen Golf 1600 cc. del 2004. Non possiede - precisa - barche né aeromobili. Non ha quote ne azioni societarie, patrimoni destinati a uno specifico affare, obbligazioni, gestioni patrimoniali, gestioni di portafogli di investimento. Sui suoi conti correnti 450mila euro investiti in titoli di Stato.

Elsa Fornero (Welfare e Lavoro)

Nel pomeriggio arriva anche la dichiarazione del ministro del Welfare Elsa Fornero (posizione patrimoniale e reddituale). Il ministo ha percepito nel 2010 un reddito di 402.138 euro, su cui ha pagato 166.089 euro di Irpef.

Guadagnerà quest'anno 199.778,13 euro, pari a 8.636,63 euro al mese, a cui si aggiunge una diaria mensile di 129,68 euro e una giornaliera di 224,895 euro pagabile fino ad un massimo di 15 giorni di permanenza a Roma. La Fornero non percepisce altri redditi né ha aerei, imbarcazioni, cavalli di proprietà o a disposizione. Possiede una Toyota Aygo, immatricolata l'anno scorso.

Lorenzo Ornaghi (Beni culturali)

Il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi (posizione patrimoniale e reddituale) non ha indicato quanto percepito nel 2010 da professore ordinario all'Università Cattolica di Milano, incarico dal quale si è messo in aspettativa. Da ministro guadagnerà 194.813,04 euro lordi l’anno.

Possiede tre appartamenti: uno di 90 mq con box a Villasanta (Monza), uno di 60 mq (in comproprietà al 50%) a Porto Valtravaglia sul lago Maggiore, un altro di 115 mq con box a Concorezzo.

Fonte: http://www.ilgiornale.it


venerdì 17 febbraio 2012

Sanità, la Procura Roma avvia un'indagine su ospedali capitolini

La Procura di Roma indaga sulle presunte carenze nei pronto soccorso della Capitale, dopo le polemiche per alcune foto apparse sui giornali che hanno fatto scattare le ispezioni del Nas

Un paziente curato a terra al San Camillo
ROMA -

Tutti i reparti di pronto soccorso degli ospedali della Capitale, alle prese con carenze e disservizi, saranno oggetto di indagine da parte della procura di Roma che ha aperto un fascicolo, al momento, in 'atti relativi', cioè senza ipotesi di reato e senza indagati. A determinare l'apertura del procedimento da parte del procuratore reggente Giancarlo Capaldo, che ha delegato gli accertamenti ai pm Rosalia Affinito ed Elisabetta Ceniccola, è stata l'informativa dei Nas che ha evidenziato disfunzioni strutturali al pronto soccorso del San Camillo e a quello dell'ospedale di Tor Vergata. Nei giorni scorsi alcuni organi di stampa avevano riportato la notizia di malati costretti a stare distesi per terra su alcuni materassi, in assenza di posti letto o di barelle .

Proprio in merito all'inchiesta aperta dalla Procura di Roma, il ministro della Salute Renato Balduzzi ha chiesto una relazione "dettagliata" sull'intera vicenda alla Presidenza della Regione Lazio, si legge in una nota del Ministero. Nei giorni scorsi hanno suscitato polemiche le foto del pronto soccorso dell'ospedale romano San Camillo, in cui veniva eseguito un massaggio cardiaco su un paziente steso a terra.

«Tutti hanno rubato nel sistema sanitario. Hanno utilizzato i soldi della sanità per fare altro e questo ce lo dobbiamo dire con chiarezza». Lo ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, su La7, rispondendo alla domanda sul «perché siamo in questa situazione di emergenza sanitaria».

«Mio padre è morto al San Camillo e le posso anche dire in quelle condizioni. Mio padre aveva 29 anni e lo scambiarono al Pronto Soccorso per una persona anziana perché era stato male. Quindi conosco perfettamente quella struttura, vado sempre in quella struttura. Sono una persona come voi». Ha poi aggiunto la Polverini rispondendo ad una dottoressa dell'ospedale San Camillo che ha attaccato la Regione accusando di «non conoscere davvero le condizioni in cui versa la gente che si rivolge al Pronto Soccorso». La governatrice si è alterata rispondendo: «Mia madre è stata ricoverata al San Camillo ed è stata in un corridoio, quindi conosco bene gli ospedali del Lazio e in particolare quello». «Non siamo qui per fare pagliacciate ma per assumermi delle responsabilità e ci sto mettendo la faccia», ha concluso.

Fonte: http://www.grr.rai.it

VI RICORDATE QUESTO CASO:

Roma, respinto da 4 ospedali muore La Polverini chiede una commissione d’inchiesta

E’ la tragica odissea di Giorgio Manni, 51 anni, che a causa di forti dolori ai reni, che gli impedivano di respirare bene, si e’ rivolto a diversi Pronto Soccorso che gli rispondevano di curarsi a casa

Il pronto soccorso (Germogli)

Roma, 17 luglio 2011 - E’ morto dopo essere stato rimandato a casa per ben cinque volte dai quattro ospedali romani a cui aveva chiesto soccorso. E’ la tragica odissea di Giorgio Manni, 51 anni, che a causa di forti dolori ai reni, che gli impedivano di respirare bene, si e’ rivolto a diversi Pronto Soccorso, ultimo quello dell’ospedale di Subiaco, da cui poi e’ stato trasferito al Policlinico di Tor Vergata quando ormai le condizioni erano disperate.

Il governatore del Lazio Renata Polverini ha annunciato che “la Regione ha chiesto alla direzione sanitaria della Asl RmG di attivare immediatamente una commissione d’inchiesta sul decesso di Giorgio Manni”.

“E’ un quadro impressionante quello riportato dalla stampa di oggi, per questo ho chiesto ai carabinieri del Nas in servizio presso la Commissione d’inchiesta di avviare una istruttoria subito”. Cosi’ Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, dopo la morte di un uomo rimandato a casa per ben cinque volte dai quattro ospedali romani a cui aveva chiesto soccorso.

Quanto accaduto va verificato al piu’ presto, perche’ e’ inaccettabile che una persona malata sia obbligata a cercare assistenza spostandosi di ospedale in ospedale, per trovare da sola una soluzione. Sembra profilarsi una preoccupante inefficienza della rete di emergenza e urgenza regionale, per questo ho chiesto ai Nas di acquisire tutti i documenti relativi al paziente e quanto sia necessario a certificare le richieste di aiuto ai nosocomi e i motivi del mancato ricovero. Questo caso deve farci riflettere piu’ in generale sul funzionamento della rete di emergenza e urgenza del nostro Paese, le cui carenze organizzative erano gia’ state di recente rimarcate dalla Commissione Igiene e Sanita’ del Senato”.

Fonte: http://qn.quotidiano.net

E MENTRE LA GENTE MUORE O VIENE "CURATA" SUL PAVIMENTO DEI PRONTO SOCCORSO....

Quanto costa ai contribuenti l’assistenza sanitaria integrativa dei deputati

…non voglio farle perdere tempo – leggo OGGI dal suo apparire, mi sembra nella seconda metà degli anni “40 -
Le voglio solo significare che sono sempre d’accordo con i suoi pensieri, quelli che esplicita sul settimanale che dirige. – Grazie , glielo devo – Perchè i nostri governanti ( g ) non danno mai neppure un segno per dimostrare che si uniscono a noi per fare quelle economie semplici e necessarie, senza scomodare la Costituzione ? esempio, eliminare quelle mense da disederati della camera e del senato, eliminare i barbieri ed i parrucchieri, usare i ristoranti attorno alle camere e dar lavoro alle attività limitrofe.
Buon lavoro e distinti saluti da parte di un pensionato e se le avanza tempo, legga qui sotto, ma forse lo conosce giàPer la prima volta viene tolto il segreto su quanto costa ai contribuenti l’assistenza sanitaria integrativa dei deputati. Si tratta di costi per cure che non vengono erogate dal sistema sanitario nazionale (le cui prestazioni sono gratis o al più pari al ticket), ma da una assistenza privata finanziata da Montecitorio. A rendere pubblici questi dati sono stati i radicali che da tempo svolgono una campagna di trasparenza denominata Parlamento WikiLeaks. http://www.radicali.it/parlamento-wikileaks Va detto ancora che la Camera assicura un rimborso sanitario privato non solo ai 630 onorevoli. Ma anche a 1109 loro familiari compresi (per volontà dell’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini) i conviventi more uxorio. Ebbene, nel 2010, deputati e parenti vari hanno speso complessivamente 10 milioni e 117mila euro. Tre milioni e 92mila euro per spese odontoiatriche. Oltre tre milioni per ricoveri e interventi (eseguiti dunque non in ospedali o strutture convenzionati dove non si paga, ma in cliniche private). Quasi un milione di euro (976mila euro, per la precisione), per fisioterapia. Per visite varie, 698mila euro. Quattrocentottantotto mila euro per occhiali e 257mila per far fronte, con la psicoterapia, ai problemi psicologici e psichiatrici di deputati e dei loro familari. Per curare i problemi delle vene varicose (voce “sclerosante”), 28mila e 138 euro. Visite omeopatiche 3mila e 636 euro. I deputati si sono anche fatti curare in strutture del servizio sanitario nazionale, e dunque hanno chiesto il rimborso all’assistenza integrativa del Parlamento per 153mila euro di ticket. Ma non tutti i numeri sull’assistenza sanitaria privata dei deputati, tuttavia, sono stati desegretati. “Abbiamo chiesto – dice la Bernardini – quanti e quali importi sono stati spesi nell’ultimo triennio per alcune prestazioni previste dal ‘fondo di solidarietà sanitarià come ad esempio balneoterapia, shiatsuterapia, massaggio sportivo ed elettroscultura (ginnastica passiva). Volevamo sapere anche l’importo degli interventi per chirurgia plastica, ma questi conti i Questori della Camera non ce li hanno voluti dare”. Perché queste informazioni restano riservate, non accessibili? Cosa c’è da nascondere? Ecco il motivo di quel segreto secondo i Questori della Camera: “Il sistema informatizzato di gestione contabile dei dati adottato dalla Camera non consente di estrarre le informazioni richieste. Tenuto conto del principio generale dell’accesso agli atti in base al quale la domanda non può comportare la necessità di un’attività di elaborazione dei dati da parte del soggetto destinatario della richiesta, non è possibile fornire le informazioni secondo le modalità richieste”. Il partito di Pannella, a questo proposito, è contrario. “Non ritengo – spiega la deputata Rita Bernardini – che la Camera debba provvedere a dare una assicurazione integrativa. Ogni deputato potrebbe benissimo farsela per conto proprio avendo gia l’assistenza che hanno tutti i cittadini italiani. Se gli onorevoli vogliono qualcosa di più dei cittadini italiani, cioè un privilegio, possono pagarselo, visto che già dispongono di un rimborso di 25 mila euro mensili, a farsi un’assicurazione privata. Non si capisce perché questa ‘mutua integrativà la debba pagare la Camera facendola gestire direttamente dai Questori”. “Secondo noi – aggiunge – basterebbe semplicemente non prevederla e quindi far risparmiare alla collettività dieci milioni di euro all’anno”.

Fonte: http://www.oggi.it


mercoledì 15 febbraio 2012

Istat, l’Italia è ufficialmente in recessione

Pil negativo per due trimestri consecutivi. Il 2011 registra un prodotto interno lordo pari a + 0,4%

Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel quarto trimestre 2011 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,7% sul trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al quarto trimestre del 2010.

L'Italia è così in recessione tecnica (il Pil è in calo per il secondo trimestre consecutivo dopo che nel terzo quarto dell'anno l'Istat aveva registrato un ribasso dello 0,2%). Il ritorno in recessione avviene dopo poco più di due anni: l'ultimo periodo di recessione era terminato dopo il secondo trimestre del 2009. ll ribasso dello 0,5% registrato dal Pil, su base annua, nel quarto trimestre 2011 rappresenta il primo calo tendenziale dal quarto trimestre del 2009.

La crescita dell'Italia nel 2011 (+0,4%) ha subito un deciso stop a confronto con quanto totalizzato nel 2010 (+1,4%). La differenza è così pari a un punto percentuale. Ma era andata ancora peggio nel 2009, quando la contrazione registrata fu pari al -5,1%.

Le previsioni del governo avevano indicato per il 2011 una crescita dello 0,6% (dato grezzo). La crescita acquisita per il 2012, quella che si verificherebbe per il puro effetto trascinamento del 2011 se in tutti e quattro i trimestri dell'anno si registrasse crescita zero, è negativa, pari a -0,6%

Fonte: http://economia.virgilio.it

venerdì 3 febbraio 2012

Taglio Stipendi Parlamentari? Una farsa

http://www.migliorblog.it/wp-content/uploads/2012/01/500-euro3.jpg

Costi della politica, taglio stipendi parlamentari: il bluff dei deputati. La montagna ha partorito un topolino. E’ questa la considerazione che viene spontanea dopo la decisione dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio di ridurre lo stipendio dei deputati di 1300 euro lordi, ovvero quasi 700 euro netti. Un vero schiaffo alla disperazione di famiglie e di piccole imprese. Un pugno nello stomaco ai cittadini che da mesi invocavano una riduzione drastica dei compensi dei politici. Ma la delusione diventa rabbia quando si va a leggere attentamente la decisione dell’Ufficio di Montecitorio. Ed è lì, allora, che il bluff appare chiaro a tutti, anche ai più sprovveduti.

Andiamo con ordine. Taglio Stipendi Parlamentari? Ma quando mai! Il bluff è presto svelato. I deputati hanno deciso di passare dal sistema retributivo a quello contributivo. Provvedimento che porterebbe circa 1300 euro in più nella “busta paga” degli stessi parlamentari. La decisione di sottrarre alle loro “povere e misere” casse 700 euro netti, quindi, non è un vero e proprio taglio dello stipendio dei parlamentari. E’, paradossalmente, un taglio all’aumento generato dal passaggio al sistema contributivo. Vergogna! Gli stipendi dei nostri politici, quindi, rimarranno invariati rispetto a dicembre 2011. Una decisione che va in controtendenza rispetto agli enormi sacrifici del popolo italiano, costretto a barcamenarsi per arrivare alle terza settimana del mese (non più alla quarta, purtroppo!).


Mesi di discussioni e addirittura la costituzione di una specifica commissione atta a calcolare lo stipendio dei colleghi europei. Una sorta di fumo negli occhi per gli italiani. Il taglio non c’è stato e non ci sarà. Almeno per ora. Sacrifici in fretta e furia per gli italiani; misure sulle pensioni da “ribaltone” per migliaia di italiani; benzina più cara per tutti. Una corsa contro il tempo per evitare il default. Ma lo stipendio dei parlamentari italiani non si tocca. Per quello c'è tempo, altro che dafault!

Fonte: http://cinema.newsfan.it

Mario Monti, 72 mila euro al mese, senatore a vita a carico dei cittadini e la monotonia del posto fisso ….

http://www.mentecritica.net/wp-content/uploads/2012/02/monti-posto-fisso.jpg

Su questo si è espresso san Monti . Individuando nella ricerca di un posto stabile e duraturo , non solo da parte dei giovani , la fonte primaria dello stress da non-lavoro che affligge l’Italia .

Ovvero…: – “teste di cazzo” che non avete capito niente , volete mettervi in testa che la precarietà (magari malpagata) sarà il faro del vostro avvenire ? Gaudetur igitur ! Godete pertanto , avrebbero quindi scritto i professoroni dei secoli passati ! – Sinceramente , avrei preferito che a rispondere per le rime a questo vero e proprio insulto a chi cerca lavoro fossero già state torme di giovani disoccupati .

Accompagnati da folle di donne , uomini e pure bambini che della assoluta precarietà del futuro lavorativo hanno pure la certezza . Ma , purtroppo , fin oltre un giorno dopo , l’Italia ufficiale ha “compreso”

la bontà della enciclica montiana e quindi si è allineata e coperta .

L’altra , quella popolare e reale , non ha dato alcun segno di vita .

Posso , possiamo (noi “grandetti”) solo sperare che , più in là , qualcuno dia un “buffetto” a Monti . Di gioia , naturalmente !

Vincenzo Mannello

Fonte: http://www.osservatorio-sicilia.it

Commento di Oliviero Mannucci: Siamo all'apoteosi delle stronzate. "Caro" Monti ( 72000 euro al mese) lei ha offeso tutti i lavoratori di questa nazione, e anche tutti coloro che il lavoro ancora non l'hanno. Cominci da lei a rinunciare al posto di senatore a vita, dia l'esempio, del resto che noia essere senatore.... a vita, per giunta!