IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

venerdì 19 luglio 2013

LADRI, LADRI E ANCORA LADRI!!!

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Fra due giorni è il mio compleanno, il 56esimo. Per favore, fatemi un regalo, aiutatemi a mandarli in galera!L’Italia è saccheggiata da un’orda di barbari, ladri, truffatori e farabutti.
 Quelli che, in un paese civile, dovrebbero risiedere nelle Patrie galere sono oggi ai vertici di istituti pubblici e privati, fantomatiche, e quanto mai inutili, fondazioni, banche e scranni parlamentari di ogni ordine e grado

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Molti di loro, troppi, avendo ormai raggiunto il limite d’età, siedono comodamente coccolati da pensioni e vitalizi milionarie che, alla faccia di una riforma Fornero devastante per gran parte dei pensionati/pensionandi/esodati, li ha riconosciuti “intoccabili” nei loro ingiusti privilegi.
Politici ladri che hanno legiferato per decenni con la sola preoccupazione di salvaguardare il loro conto in banca, quasi sempre estera e in paradisi fiscali, ovviamente.
Ladri che si sono suddivisi un bottino miliardario fatto da rimborsi elettorali, sovvenzioni ai partiti, stipendi e/o emolumenti milionari, buone uscite e liquidazioni faraoniche, pensioni di platino, tutto ciò innumerevoli volte più costose che in qualsiasi altro Stato, europeo o mondiale.
E tutto ciò con il beneplacito di giornalisti prezzolati, organi di controllo conniventi, giudici consenzienti e, ahimè, buona parte del popolo italiano sempre pronto a difendere le briciole, a loro lasciate, dalle orde di barbari sempre impegnati a razziare la Nazione.
Ecco dove son finiti i soldi degli italiani. Altro che “crisi” internazionale.
E’ dal dopoguerra, dal ’48, che la parte produttiva dell’Italia, ovvero chi produce reddito da lavoro dipendente o imprenditoriale, mantiene, costretta dalle leggi che i ladri hanno avuto modo di promulgare, decine di migliaia di parassiti.
Avete provato a calcolare quanto è costata, e sta costando, alla Nazione aver mantenuto, dal 1948 ad oggi, tutti i politici, i burocrati, i dirigenti pubblici, per i quali è inammissibile vederli ricoprire decine di incarichi, e relativi emolumenti milionari, senza essere colti da conati di vomito?
Quante legislature sono transitate da allora alla guida dei vari governi, quanti pseudo politici si sono avvicendati alla rovina del Paese, passandosi il testimone, ricco di privilegi attribuitisi in maniera truffaldina con la sfrontatezza di chi si avvale dell’immunità del potente di turno?
Ma nessuno si chiede come è possibile che ad un sig. Mastropasqua, giusto per fare un nome, venga consentito di “saccheggiare” le casse dello Stato, assieme a molti altri, ricoprendo contemporaneamente decine di incarichi istituzionali, in altrettanti enti statali, con uno stipendio di oltre 1.200.000€  l’anno (fonte Il Sole 24 Ore del 1 febbraio 2012)?
Ma come lui lo stanno facendo, decine, centinaia, migliaia di persone, legalizzate da loro stessi o da amici e parenti potenti ed altrettanto disonesti.
La preoccupazione dei ladri non è certamente quella di agire al fine di risollevare un paese sull’orlo del baratro, economico e sociale. La loro preoccupazione è quella di razziare le nostre tasche senza ritrovarsi, un giorno, a dover rendere conto di tutto il danno che hanno fatto, ed ancora stanno facendo, all’Italia ed ai suoi cittadini onesti.
Quale è la soluzione? C’è qualcuno in grado di interrompere questo scempio?
Non è più possibile affermare che si tratti di casi isolati, di solo poche persone disoneste, questo è un sistema di “caste” e “lobbies”, ben collaudato e protetto, per rubare soldi a tutte le persone oneste, per togliere un futuro ai loro figli, per consolidare un potere, basato sul malaffare e la conseguente razzia di denaro. Chi sono questi ladri?
  • La casta dei politici, chi più, chi meno, a tutti i livelli, i veri responsabili di una insulsa e dannosa condotta legislativa.
  • La casta dei dirigenti e burocrati di stato, dei “boiardi”, quasi sempre collocati per la loro posizione politica o appartenenza ad una famiglia potente o ad un “compagno di merende”.
  • La casta dei giornalisti, sempre pronti a non fare la corretta informazione se non proprio a dichiarare il falso.
  • La casta dei rettori universitari o titolari di cattedra, spessissimo collocati, per oscuri diritti di successione, direttamente dai propri genitori che, a loro volta, furono messi lì dai loro.
  • La casta  dei primari delle cliniche più prestigiose, pubbliche o private, quando poi non si scoprono aver condotto alla bancarotta anche “l’eccellenza” tanto pubblicizzata.
  • La casta dei giudici e dei magistrati, non quelli in prima fila a combattere contro le mafie, il malaffare e la delinquenza, ma quelli che avrebbero dovuto controllare ed impedire le ingiustizie a tutti i livelli, salvaguardando invece l’impunità dei disonesti.
  • La casta degli organi del potere esecutivo,  i capi di Polizia ed Esercito, anche loro adeguatisi a far parte del banchetto, ricordiamo lo stipendio del tanto compianto Manganelli.
Se oggi la politica non è in grado di ripristinare uno stato di necessaria legalità, basata sulla giustizia sociale e sulla redistribuzione dei redditi maltolti, è necessario che nasca un’entità, un’organizzazione, un movimento, socialmente rilevante, in grado di fare la corretta informazione, o meglio, contro-informazione, su quanto è accaduto nel nostro paese in questi decenni.
L’assenza di un riferimento politico/sociale, di una rappresentanza seria, porterà certamente, prima o poi, qualcuno, talmente disperato, a commettere violenze come è già successo.
Prima di arrivare a ciò, è necessario che vengano inoltrate, in tutte le opportune istanze giudiziarie, civili e penali, le denunce di furto, truffa e/o tradimento ai principi della Costituzione e ai danni dei cittadini italiani, da parte di quelle “caste” e “lobbies” che si sono rese responsabili del vero e proprio saccheggio dell’Italia.

Siro Vercesi

Fonte

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