IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

martedì 12 novembre 2013

Il 9 dicembre il popolo contro gli affamatori

11 nov 2012 - di Claudio Marconi - Come tutte le rivoluzioni è imperativo uscire dal chiuso delle ristrette cerchie iniziali dei gruppi, dobbiamo cercare i consensi del popolo, di quella parte del popolo che non è ancora stata lobotomizzata dagli schematismi ideologici ed inquadrata nelle logiche di partito ( sic ! ). Chi non capisce che le ideologie sono state inventate ad “ arte “, che sono delle vere e proprie droghe per meglio dividere il popolo è meglio che rimanga a fare il garzone dei partiti.


L’enorme serie di guasti profondi che ha portato il gigantismo industriale, il delirio consumistico alimentato dalle frenesie pubblicitarie, le mutazioni dei costumi non hanno fiaccato la resistenza popolare.

I camerieri del sistema fanno a gara nel partecipare ai talk-show e sciorinano dati e “ soluzioni” che , se non fossero funzionali al sistema ed agli usurocrati di Bruxelles, farebbero scorbellare dalle risa.

Noi dobbiamo abbandonare questi salotti borghesi al loro destino, possibilmente li dovremmo mandare a lavorare la terra, noi vogliamo parlare al Popolo di quello che gli interessa: abbandonare questa Europa dei mercanti e tornare ad essere sovrani, con la nostra moneta emessa dallo Stato e la nostra sovranità nazionale.

Vogliamo andare a parlare nelle officine, nei quartieri delle città, con le partite Iva, con le piccole e medie imprese,nei campi, con quelli che fino all’avvento dell’euro, ed anche dopo, hanno tenuto in piedi questa disastrata Nazione.

Crediamo fermamente che non c’è più spazio e tempo  per le formule compromissorie, i piccoli cabotaggi politici, le “ tesine” logorroiche nelle quali ci vorrebbero irregimentare.

E’ tempo della RIBELLIONE, che deve essere un dovere per tutti gli uomini liberi, una voglia di combattere questa battaglia contro chi ci vuole privare della dignità, del futuro, di una vita tranquilla; sentiamo questo dovere e lo portiamo con noi allo stesso titolo del nostro sangue, le nostre insegne dovranno essere quelle del popolo, per le altre non c’è nessuno spazio.

I rappresentati di questa classe politica non sono altro che caricature di uomini , piccoli esseri spezzati e curvi, che tendono a razzolare sempre nella medesima palude dell’euro, perché sono spinti solamente dai loro interessi privati, del Popolo non gliene frega nulla, il loro scopo ultimo e continuare a depredare risorse per pagare gli interessi ai banchieri.

Il problema dei problemi è chi è il proprietario della moneta? Oggi sono le banche che prestano soldi agli Stati ad interessi composti ( altro che usura ), facciamo un esempio: se uno Stato emette bond per 1.000.000 di euro  a 10 anni ad un interesse del 6%  alla fine dei 10 anni lo Stato deve restituire 1.000.000 + 794.847 = 1.794.847 di cui 794.847 sono gli interessi maturati.

La moneta presa a debito dalle banche porterà al fallimento perché i debiti non potranno mai essere pagati, debbono essere pagati solamente gli interessi verso i banchieri.

La sola cosa che hanno in mente è PRIVATIZZARE lo Stato. Lo Stato costretto a recuperare soldi  prendendoli in prestito è completamente in balia dei mercati dei bond.

Il sistema europeo esiste per distruggere per sempre il Popolo e creare un nuovo tipo di Europa che sia disposta ad accettare povertà, sacrifici, basso tenore di vita, salari equiparati a quelli cinesi.

Gli Stati sovrani non debbono più esistere. Nel disegno di potere di questa Europa le capacità decisionali debbono essere trasferite ad una classe di tecnocrati, capitalisti, non eletti da nessuno.

Ma se abbandoniamo l’euro e torniamo alla lira sovrana cosa succederà ? Svalutazione a go-go, ci dicono i camerieri, distruzione dei risparmi privati, materie prime pagate a carissimo prezzo.

Ma proviamo a pensare in una maniera congeniale agli interessi del popolo. Giusto per fare un esempio, e se ne potrebbero fare tantissimi altri, molte aziende italiane prendono appalti per milioni di euro da Paesi esteri: perché non farci pagare in petrolio e gas abbassando l’esborso monetario per le importazioni ? ma le aziende chi le paga ? Le paga lo Stato con la moneta che emette direttamente facendola circolare all’interno della nostra Nazione.

E si potrebbe continuare con la gran parte delle esportazioni che facciamo.

Questa è la strada da seguire per dare una casa, una famiglia, un lavoro, la dignità ed il futuro al nostro Popolo, ai giovani ed ai loro figli e discendenti.

La moneta emessa direttamente dallo Stato appartiene al popolo e non crea inflazione, come vorrebbero farci credere i tromboni, più o meno bocconiani, perché se l’emissione monetaria e pari al valore della produzione interna della nazione si compensa, non è gravata da interessi e non crea debito pubblico. Ma anche se lo creasse in minima parte non sarebbe un problema perché è lo Stato che è indebitato con se stesso.

Per questi motivi il 9 dicembre dobbiamo scendere tutti in piazza, dimostrare che c’è un Popolo vivo, che ancora ama la sua Nazione, e che non intende farsi “ suicidare” dai tecnocrati europei.

Dobbiamo scendere in piazza per cacciarli una volta per tutte e per sempre, per riappropriarci delle nostre vite e del nostro destino, per vivere una vita che sia degna di essere vissuta, per essere finalmente LIBERI.

Dobbiamo scendere in piazza perché la casa, il lavoro, la famiglia, la speranza nel futuro, la serenità, il diritto di vivere una vita dignitosa, servizi sociali e l’occupazione sono troppo importanti e non possono essere lasciati in balia del mercato.

La Rivoluzione è come il vento, una volta iniziata, la si potrà rallentare ma non si potrà fermare.

Il 9 dicembre tutti uniti, con il Popolo, contro i tecnocrati capitalisti.

Per maggiori informazioni: LINK

Tratto da:http://frontediliberazionedaibanchieri.it/

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