IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

sabato 24 maggio 2014

ELEZIONI EUROPEE. LE ACCUSE DI SERGIO BERLATO

“Se le indiscrezioni  che ci arrivano saranno confermate, ci troveremo di fronte a una  Tangentopoli , di dimensioni molto più ampie  di quella scoppiata nel 1992. Questa nuova tangentopoli sembra essere così ramificata da coinvolgere molti appartenenti al mondo dell’imprenditoria, della politica e della malavita organizzata in tutta Italia”.  

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Lo ha dichiarato il deputato europeo di  Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Sergio Berlato che ha aggiunto: “Ciò che  starebbe emergendo dalle indagini delle procure lombarde e venete in questi giorni  confermerebbe l’esistenza di un diffuso sistema del malaffare che abbiamo più volte denunciato agli inquirenti ed all’opinione pubblica”.
“Le notizie che appaiono in questi giorni sulla stampa- ha proseguito Berlato-, che vanno a sommarsi a quelle riportate qualche mese fa in occasione degli arresti eccellenti effettuati nei confronti di esponenti dell’imprenditoria veneta, confermerebbero la connivenza  tra alcuni imprenditori ed alcuni politici ladri  che, nonostante la loro appartenenza trasversale alle varie forze politiche di centrodestra e di centrosinistra, continuerebbero ad alimentare un sistema corrotto che vogliamo contribuire a scardinare.  Nonostante le indiscrezioni parlino di numerosi provvedimenti pronti nei cassetti delle procure venete a carico dei componenti del malaffare, i cittadini veneti non sono ancora stati messi nelle condizioni di sapere quali siano i nomi dei malfattori e quale sia il modo in cui sono stati spesi i soldi dei contribuenti”. “Supponiamo- ha precisato il deputato europeo- che il tutto non sia stato ancora portato alla luce per evitare  possibili  strumentalizzazioni in vista della scadenza elettorale del 25 maggio, strumentalizzazioni che prevedibilmente sarebbero effettuate da parte di coloro che sarebbero pronti a gridare allo scandalo denunciando la cosiddetta giustizia a orologeria”.
“Ci rammarica solamente il fatto che molti cittadini in buona fede correranno il rischio di dare il loro voto a qualche candidato che, dopo le elezioni, potrebbe essere coinvolto nel sistema del malaffare e quindi dimostrando di non essere meritevole della fiducia che gli è stata incautamente riservata”.
“Ci auguriamo in ogni caso- ha aggiunto  Berlato- che la giustizia faccia il suo corso e che vengano  portati alla luce  i risultati delle indagini,  anche per rendere giustizia a quegli imprenditori che con coraggio  ci hanno segnalato le  ripetute anomalie che si manifestavano e si continuano a manifestare nel settore degli appalti pubblici. La pubblicizzazione dell’esito delle indagini da parte delle procure venete sarà uno stimolo anche per i tanti imprenditori che, pur essendo a conoscenza di ipotesi di illeciti, non hanno ancora avuto il coraggio di denunciarli alle autorità competenti per paura di possibili ritorsioni a danno delle loro aziende o per paura che tutte le indagini vengano insabbiate a causa di inaudite pressioni politiche trasversali”.
“Abbiamo anche chiesto – ha concluso Berlato – che chi di dovere verifichi se non siano stati superati i limiti dell’usura nel sistema del project financing, reato che se venisse accertato permetterebbe alla Regione del Veneto di  pretendere la rescissione dei contratti già stipulati con alcuni privati ,  decisione che comporterebbe la liberazione di ingenti somme di denaro  pagate dai cittadini veneti che potrebbero essere messe a disposizione delle famiglie e delle imprese venete”.

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